Secondo appuntamento del Progetto Intercultura condotto dalla maestra Cristina. Questa volta ci siamo spostati nel Mali. Guardando il mappamondo si nota quanto il Mali sia suggestivo già nei suoi confini. Tocca, con tutte le curvature, da ovest a est il Senegal, il Gambia, la Guinea, la Costa dAvorio, il Burkina Faso.  I fiumi Niger e Senegal sono molto importanti. Nelle grandi distese desertiche della savana sbuca il baobab, un albero molto alto, fino a 30 metri, è molto utile dalla corteccia alle foglie,  che persino si mangiano. Qui i bambini spendono molto tempo a giocare liberi, perché l’istruzione scolastica inizia appena a 7 anni. I loro giocattoli sono molto semplici e sono spesso costruiti con materiali recuperati per la strada. I bambini lavorano nei campi e intrecciano le foglie di palma per confezionare cappelli e ceste, mentre le bambine aiutano la mamma nelle faccende domestiche. La figura della donna è importante ed è visita come simbolo di fertilità.

Insieme abbiamo provato a suonare un tipico strumento a percussione fatto con i gusci delle noci di cocco, il balafon, con il quale abbiamo prodotto suoni diversi. Abbiamo visto un tessuto tipico colorato con i colori ricavati dal fango. Ma quello che più ci è piaciuto sono gli abiti dai colori sgargianti che i genitori delle nostre due alunne del Mali indossavano. Insieme hanno iniziato a ballare una danza tipica che evocava il ritorno al loro paese d’origine. La lingua bambara è completamente diversa dalla nostra ma per comunicare in maniera ufficiale parlano il francese.